Associazione Volontaria per la Pace
FONTI DI PACE
Progetti di Sostegno alle Popolazioni Disagiate
Il 29 gennaio scorso Fonti di Pace ha fatto arrivare a La Spezia un carico di farmaci, kg. 180 destinati a gaza al nostro partner locale Palestinian Medical Relief Society che porterà servizi di assistenza sanitaria primaria ai civili sfollati nelle scuole Unrwa e nelle tendopoli.
Il trasporto da Verona è stato fatto dalla Comunità Islamica di Verona, che ne ha sostenuto le spese. I farmaci sono parte di un convoglio organizzato dalla CGIL Nazionale, che sta raccogliendo materiali e farmaci da far arrivare alla popolazione stremata di Gaza. La nave con i materiali e beni partirà nei prossimi giorni alla volta di Port Said, Rafah e Gaza.
I farmaci sono stati donati a titolo gratuito dall'Unione Medico Missionaria Italiana. Il valore del carico è di euro 12.297,92. La scadenza dei farmaci è da aprile 2024 al 2027.
Unitamente ai farmaci quali anticoagulanti, acido folico, antibiotici, disinfettanti intestali, crema per malattie pelle (scabbia), igienizzanti oculari, nasali, vaginali, antinfiammatori, vitamine, complesso di ferro, antistaminici, antipiretici, ci sono anche materiali sanitari: guanti, bende, cerotti, cotone, garze sterili.
Dal 7 di ottobre scorso l'aggressione israeliana contro i civili della striscia di Gaza ha portato a 27.478 morti, di questi il 70% sono bambini e donne, e 66.835 feriti. Molti civili sono ancora sotto le macerie.
Da un rapporto di Save the Children dell'8 gennaio scorso: " in media più di 10 bambini al giorno, hanno perso un arto. In 3 mesi a più di 1.000 bambini e bambine sono state amputate una o entrambe le gambe, senza neanche l'anestesia."
Circa 1 milione e 700mila civili sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni e di queste oltre il 50% è stata completamente distrutta o seriamente danneggiata. La popolazione vive in "rifugi" come scuole Unrwa, strutture governative e tendopoli.
Situazioni igienico-sanitarie insostenibili: infezioni intestinali e respiratorie, malattie contagiose, vaiolo, meningiti, epatite.
Inoltre i "rifugi" non sono luoghi sicuri e vengono attaccati dall'esercito israeliano.
Di 36 ospedali nella striscia di Gaza solo 6 sono operativi, tenuti sotto attacco dei cecchini e con difficoltà per i mezzi di soccorso di raggiungere i feriti. Gli ospedali hanno perso la loro capacità di prestare soccorso e cura, mancano medicine, materiali sanitari, attrezzature.Sono state colpite 121 ambulanze, 337 sanitari sono stati assassinati nel corso delle incursioni e 90 tra medici ed infermieri sono stati sequestrati dall'esercito israeliano.Mancano acqua potabile, cibo, carburante.
L'intervento di Fonti Pace è una goccia in un mare di bisogni, ma un segnale di presenza e sostegno alla popolazione civile che dal 4 mesi sopravvive sotto le bombe, contro un'aggressione che possiamo definire una rappresaglia contro i civili.
Un video dalla nostra collaboratrice, a Gaza al momento delle prime incursioni ed ora a Rafah
Guarda il video >>___________________________
Gaza, è una maceria.
La popolazione è stipata nelle scuole Unrwa, e chi è ancora nelle proprie case è pronta per abbandonarle. Le forze di occupazione israeliane stanno informando centinaia di persone di lasciare le abitazioni. Chi non ripara nella scuola Unrwa, si trasferisce presso parenti, ma anche questa non è l'ultima sistemazione e dopo poche ore vengono avvisati di abbandonare la casa.
Negli ospedali la situazione è drammatica, feriti sul pavimento in attesa di essere soccorsi. Il personale medico non è sufficiente. Farmaci medicinali e materiali sanitari diversi stanno terminando.
Scarseggiano generi alimentari e nessuno si può muovere a causa dei continui bombardamenti ovunqunque.
Fonti di Pace raccoglie la richiesta di aiuto della popolazione di Gaza in primis, delle strutture sanitarie e lancia un appello urgente per la raccolta fondi.
I fondi raccolti saranno destinati, appena possibile, all'acquisto di generi alimentari e materiali di prima necessità, medicinali e tutto quanto sarà possibile fornire per sollevare il popolo di Palestina dall'ennesima sofferenza.
Puoi fare la tua donazione a Fonti di Pace
causale: Emergenza Gaza
Sono stanco di giurare la mia condanna ai crimini di Hamas prima di parlare di Gaza. Li condanno! Fanno male prima di tutto alla causa palestinese. Non voglio più discutere di chi è l'aggredito e chi è l'aggressore? Non voglio parlare di politica, perché ho perso le parole per farmi ascoltare.
Se il ministro di un paese democratico come Israele dice di Gaza: "Assedio totale! Niente più cibo, acqua, medicinali, energia gas....sono animali" mentre i suoi carri armati si apprestano ad entrare e i suoi aerei bombardano da giorni e per giorni nessuno si indigna, io mi sento privo di voce. Se la quasi totalità dei giornalisti, dei conduttori TV, dei personaggi intervistati, dei politici, ripete questo concetto senza commento, senza che appaia un moto di sconcerto sui loro volti, io non so con quali termini posso discutere.
Sono vecchio, la mia memoria è vecchia e vecchie le mie esperienze e il mio modo di ascoltare e di reagire a ciò che ascolto.
Mi indigno quando chi dispone dell'informazione non ricorda lo Statuto della Corte Penale Internazionale che recita: Per sterminio si intende.. sottoporre intenzionalmente le persone a condizioni di vita dirette a cagionare la distruzione di parte della popolazione, quali impedire l'accesso a vitto e alle medicine.
Trovo impossibile non vengano loro i brividi mentre ripetono in TV il concetto: ...sono animali.
Animali capite?...Lo stesso concetto usato dai "coloni" americani mentre sterminavano i nativi di un continente, lo stesso usato dagli stati schiavisti verso gli africani, lo stesso usato dai nazisti per sterminare 6 milioni di ebrei.....Sono animali.
Da giorni ascolto impotente questi "informatori dell'opinione pubblica" parlare di ragione della vendetta e fare di questo concetto la nuova cultura del diritto internazionale.
Sono vecchio, stanco, vedo il mondo sgretolarsi e ho perso i termini politici per rispondere a questa indifferenza epocale. Devo ricorrere a termini che non mi sono usuali, che stanno nella sfera dei sentimenti umani: La Pietà. Si! Chiedo la pietà per 3 milioni di palestinesi di Gaza, di cui 900 mila bambini. Pietà per evitare e fermare il massacro annunciato.
Perché questo è il problema, rimosso da tutti, ma il solo vero grande e immediato problema: Lo sterminio di Gaza. E la pietà? E' il solo sentimento di cui dispongo, la ragione...ormai temo sia perduta.
Relazione conclusiva
Nel corso di 9 mesi attività, gennaio-settembre 2023, il team del nostro partner Palestinian Medical Relief Society riabilitatore, fisioterapista, terapista occupazionale, psicologo si è preso cura di 117 persone con disabilità.
Prestazioni effettuate nel corso del progetto gennaio - settembre 2023:
Descrizione Servizio | Totale Erogati | |
---|---|---|
Riabilitazione | 1080 | |
Fisioterapia | 1236 | |
Terapia Occupazionale | 986 | |
Supporto psicologico a disabili e Caregivers | 961 |
Delle persone con disabilità, 117, alcune hanno usufruito di diverse tipologie di prestazione, a seconda delle necessità evidenziate.
Riabilitazione, risultati:
Durante il progetto 41 disabili hanno beneficiato delle prestazioni del Tecnico alla Riabilitazione. Nel corso di 9 mesi 32 disabili hanno riportato dei miglioramenti. Maggiore autonomia nei movimenti quali semplici spostamenti dalla carrozzina al letto; sicurezza nell'uso degli ausili messi a disposizione; raggiungimento di un equilibrio nella postura e coordinamento dei movimenti braccia, gambe.
Terapista Occupazionale, risultati:
Durante il progetto 37 disabili hanno beneficiato delle prestazioni del Terapista Occupazionale. Nel corso di 9 mesi per 23 disabili hanno riportato dei miglioramenti raggiungendo una parziale autonomia nelle attività quotidiane quali pettinarsi, mantenere l'igiene personale, mangiare, vestirsi e scrivere. L'attività del terapista occupazione è stata principalmente rivolta a stimolare l'attenzione del disabile, focalizzando sul coordinamento dei movimenti al fine di raggiungere l'autonoma per le piccole azioni quotidiane.
Fisioterapista, risultati:
Durante il progetto 55 disabili hanno beneficiato delle prestazioni del Fisioterapista. Nel corso dei 9 mesi per 33 disabili hanno riportato dei miglioramenti in particolare con un rafforzamento della massa muscolare. In generale le prestazioni volte al miglioramento e al mantenimento del corpo elastico e in equilibrio per permette di agire in autonomia.
Psicologa, risultati:
Durante il progetto 13 disabili hanno beneficiato di supporto psicologico individuale. Sono stati aiutati a costruire rapporti di confidenza, stimolare pensieri positivi, ridurre in taluni casi l'aggressività per un approccio positivo verso la comunità. Inoltre lo psicologo ha supportato 35 caregivers che hanno problemi di accettazione della condizione del disabile. Prestazioni volte a far acquisire fiducia alle caregivers, a gestire lo stress e i problemi derivanti dalle condizioni generali della famiglia, cercando anche di coinvolgere il coniuge nelle problematiche quotidiane.
Incontri di socialità:
Nel mese di settembre si è svolto l'ultimo incontro di socialità delle caregivers. Complessivamente nel corso del progetto sono stati 8 gli incontro con il coinvolgimento di 208 caregivers. Durante gli incontri i caregivers hanno potuto confrontarsi tra di loro, parlare dei loro problemi e della gestione del disabile, ricercando insieme le modalità e soluzioni per affrontare i momenti di difficoltà e stress. Per la partecipazione alle sessioni le caregivers hanno beneficiato del trasporto del Palestinian Medical Relief Society.
Ausili:
Gli ausili sono molto importanti per le persone disabili e sono considerati una parte dei servizi opfferti. Il loro uso molto spesso permette di superare le barriere architettoniche e di rendere la persona disabile più autonoma.
Nel corso del progetto sono stati distribuiti 75 ausili come da tabella qui sotto:
Specifiche Ausilio | Previsione Fornitura | Distribuiti | Da Distribuire | |
---|---|---|---|---|
Physiotherapy Ball | 6 | 3 | 0 | |
Ausilio verticale | 8 | 6 | 0 | Carrozzina per bambino | 15 | 15 | 0 | Carrozzina per adulto | 12 | 12 | 0 | Sedia WC con ruote | 6 | 6 | 0 | Nebulizzatore | 10 | 10 | 0 | Materassi antidecubito | 7 | 7 | 0 | Ausilio con ruote per bambino | 3 | 3 | 0 | Ausilio con ruote per adulto | 8 | 8 | 0 |
Il mese di settembre 2023 è stata l'ultima missione nella striscia di Gaza di chiusura del progetto. Ho partecipato alle attività-prestazioni sul territorio da parte del fisioterapista, tecnico riabilitazione, terapista occupazione e psicologo.
Questi servizi vengono fatti a domicilio causa la difficile condizione che impedisce alla persona disabile di andare al Centro di Riabilitazione del P.M.R.S. (C.B.R.) . Prestazioni che è possibile fare anche senza l'ausilio di attrezzature. Con il mezzo del P.M.R.S. ho raggiunto con gli operatori le abitazioni, spesso vicino al border e considerate quindi aree a maggior rischio. I diversi operatori sono ben accolti nelle famiglie e le prestazioni vengono eseguite con professionalità.
Presso il C.B.R. invece ho seguito l'ultimo incontro di socialità tra lo psicologo e le caregivers. Le caregivers hanno raggiunto il C.B.R. con il mezzo del P.M.R.S.. L'incontro molto partecipato e di armonia anche tra le caregivers che in diversi momenti si sono confrontate sui loro bisogni personali e sulle loro paure. Lo stimolo della psicologa al dialogo, al confronto sulle problematiche quotidiane e a prendersi cura di se stesse.
Chiudiamo riportando il desiderio espresso dalle caregivers nel corso dell'incontro: "auspichiamo che le attività possano riprendere presto, per evitare che i nostri famigliari disabili perdano i benefici acquisiti".
Purtroppo dopo l'attacco del 7 ottobre non sapremo quando e come potremo ritornare ai "nostri" bambini ed adulti con disabilità e portare loro sollievo.
Gentile FONTI DI PACE ODV
In qualità di rappresentanza del Movimento delle donne libere TJA (Tevgera Jinên Azad),
Vogliamo esprimere sincera gratitudine per il contributo di 1.300 €
per il sostegno alla stampa del libro "Mahpusta Kadin Olmak (Essere una donna in carcere) effettuato
da Fonti di Pace ODV con sede in Via R. Sanzio 21 Milano (CF: 97409660152)
La generosa donazione di Fonti di Pace è stata di notevole importanza nella stampa e così anche la divulgazione delle esperienze delle donne in carcere in Turchia.
Quasi ogni donna in Turchia purtroppo nella sua vita ha avuto a che fare con il carcere e ne potrebbe raccontare la storia. Esiste una realtà carceraria che ha toccato le emozioni e la vita di ogni donna.
Nel giugno 2022 abbiamo organizzato a Istanbul il workshop "Essere donna in carcere". Il nostro obiettivo era quello di portare all'ordine del giorno il problema delle donne in carcere, di creare una memoria e di condividerla con gli ambienti internazionali. Volevamo che le nostre voci, i nostri sentimenti e le nostre parole fossero strumentali per la solidarietà e a favore delle donne detenute.
Il libro "Essere una donna in carcere"; raccoglie i racconti delle prigioni dal passato al presente da parte delle donne detenute. Contiene le storie delle testimonianze della realtà carceraria negli anni '70, '80, '90 e 2000, quando la lotta di sinistra, di socialista e del popolo curdo fioriva, si rafforzava e si socializzava.
Il libro affronta anche le condizioni di essere detenuta nel carcere di Diyarbakır e parla anche delle violazioni dei diritti nelle carceri. Il volume è di 303 pagine con racconti delle 33 detenute come Figen Ekti, Fatoş Güney, Şadiye Manap, Gültan Kışanak, Rojbin Çetin, Hacer Özdemir, İlkay Demir, Neşe Erdilek, Şenal Sarıhan, Esra Çiftçi, Gülten Kaya, Ümit Efe, Nevin Berktaş, Zeliha Şalcı, Mizgin Aydın, Mürüvet Küçük, Çiğdem Mater, Diren Yurtsever, Fatoş İrven, Sibel Tekin, Yüksel Mutlu, Mevlüde Acar, Rahime Kesici Karakaş, Remziye Rüzgar, Serap Doğan, Ayşe Düzkan, Raziye Öztürk, Gülizar Tuncer, Ruken Gülağacı, Burcu Çelik, Gülseren Yoler, Nesrin Akgül, Nuray Çevirmen e Fince Akman.
La Resistenza di "Jin, Jiyan, Azadî", porti la speranza e un futuro pieno di lotte, in cui nessuno sia privato della libertà.
Inviamo una copia del libro stampato, con la speranza che un giorno lo possiate leggere nella vostra lingua. Cordiali Saluti Tevgera Jinên Azad (TJA)
Appello urgente di aiuto per le vittime del terremoto nel Kurdistan settentrionale e occidentale, in Turchia e in Siria
Nelle prime ore di questa mattina, un forte terremoto ha colpito il nord del Kurdistan (Turchia) e il Rojava/Siria settentrionale e orientale, provocando una catastrofe umanitaria. Il terremoto, di magnitudo 7,8, ha avuto l'epicentro vicino a Mereş (tr. Kahramanmaraş) e Dîlok (tr. Gaziantep), non lontano dal confine con la Siria, e ha causato migliaia di morti, distrutto migliaia di edifici e reso innumerevoli persone senza casa. Con migliaia di persone ancora intrappolate sotto le macerie, si prevede che il numero delle vittime purtroppo aumenterà di molte volte.
Gli effetti di questo devastante terremoto sono aggravati dalla corruzione pervasiva che è stata istituzionalizzata durante i due decenni di governo di Recep Tayyip Erdogan e del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP). Le nomine ai ministeri, tra cui il Ministero dell'Ambiente e dell'Urbanizzazione, e ad altri enti governativi sono determinate dal nepotismo e dalla fedeltà a Erdogan e all'AKP piuttosto che dal merito, e i progetti di costruzione, a lungo propagandati dallo Stato turco come simbolo del suo successo, sono assegnati a società con stretti rapporti con l'AKP.
È noto che la Turchia e il Kurdistan si trovano in una posizione precaria, vicino a importanti linee di faglia geologiche, che mettono la regione a rischio di forti terremoti. Un terremoto mortale di magnitudo simile ha colpito il Kurdistan meridionale e orientale (Iraq e Iran) nel novembre 2017 e aree della Turchia nell'agosto 1999. Tuttavia, non sono state adottate misure sufficienti per affrontare questo rischio consolidato, nonostante la presenza di aree urbane a crescente densità di popolazione e di due delle principali dighe della Turchia, situate a Riha (tr. Şanlıurfa) e Elazîz (tr. Elazığ), in tutto il Kurdistan settentrionale.
Le aree del Kurdistan settentrionale e della Turchia sono state devastate, con molti edifici crollati ad Amed (tr. Diyarbakir), a 300 km dall'epicentro, e il terremoto ha colpito anche le aree prevalentemente arabe di Hatay in Turchia.
A sud della Turchia, il Rojava/Siria settentrionale e orientale, una regione già colpita dalle continue campagne di aggressione e occupazione dello Stato turco, ha subito gravi perdite. Con centinaia di migliaia di sfollati in Siria a causa dell'aggressione militare turca, questo terribile terremoto nel cuore dell'inverno aggraverà la crisi umanitaria che colpisce i popoli della regione, tra cui curdi, arabi, cristiani e altri.
Il Congresso Nazionale del Kurdistan condivide il dolore di tutti coloro che hanno subito una perdita a causa di questa tragedia e invia le proprie condoglianze, augurando a tutti i feriti una pronta guarigione.
Sappiamo per esperienza che il regime di Erdogan affronterà questa catastrofe naturale in modo cinico e con forti pregiudizi anti-curdi, e chiediamo a tutti coloro che possono di ascoltare l'appello della Mezzaluna Rossa curda (Heyva Sor a Kurdistanê), che opera sul campo in Kurdistan, e di aiutare il più possibile per soccorrere le persone colpite da questa tragedia ed evitare che anch'esse cadano vittime dei calcoli politici del regime di Erdogan.
Consiglio esecutivo del KNK, 06.02.2023I Progetti su cui stiamo lavorando - Puoi darci una mano anche tu!
FONTI di PACE insieme al sindacato FLC CGIL DI MILANO(Federazione Lavoratori della Conoscenza) hanno sostenuto economicamente il progetto per l'acquisto di strumenti musicali per i ragazzi e le ragazze del campo curdo di Makmur
Il popolo curdo ha rappresentato molto nella storia dell'umanità, diretti discendenti del popolo Assiro e Babilonese, hanno dato un grande contributo alla cultura mondiale – a loro si deve l'inizio della cultura del grano. Eppure, la popolazione curda è quella che è stata trattata nel modo più ingiusto e crudele.
Nell'ultimo secolo, questo popolo ha dovuto affrontare genocidi, l'attacco alle loro radici culturali e linguistiche, la diaspora e la separazione di questo popolo in differenti stati. A causa di ciò, i curdi sono stati divisi in quattro parti, il loro Paese è stato diviso e la sua gente è stata oppressa ovunque. Poiché questo popolo ha affrontato una crudeltà senza precedenti, ha iniziato una rivoluzione e una lotta contro l'oppressione, causa di migrazione dai suoi Paesi e dalle sue aree e di deportazione degli stessi.
Uno dei luoghi più importanti di questa diaspora è il campo profughi di Makmur. Chi risiede in questo campo profughi ha iniziato ad emigrare nel 1993-1994 dal Kurdistan settentrionale della Turchia al Kurdistan meridionale dell'Iraq, come risposta contro l'oppressione del proprio Paese e dei propri villaggi. In quegli anni ben 4 mila villaggi curdi furono bruciati dall'esercito turco, carri armati e attacchi aerei erano la realtà quotidiana, migliaia di curdi furono costretta ad emigrare nelle periferie delle grandi città, dove vennero costruite della mega bidonville. Questa situazione durò anni e la popolazione curda fu costretta ad emigrare più volte a causa di situazioni di guerra e di violenta repressione. I campi iniziali erano Biher e Şeraniş, Bêrsîve, Etruş, Geliyê ,Qiyametê, Ninove, Nehdara. Infine, nel 1998, queste persone si sono rifugiate nuovamente a Makhmur, dove si sono stabilizzate fino ad oggi.
La resistenza riguarda anche la strenua difesa della loro cultura: costruisce la sua educazione nella propria lingua madre curda, ed in lingua curda vengono redatte le opere artistiche e, sempre in lingua curda, viene tramandata la loro cultura e le informazioni sul mondi di oggi. Questo ha permesso ai bambini e ai ragazzi di questo campo di fare grandi progressi, soprattutto nel campo dell'arte.
Il numero totale di studenti delle 4 scuole elementari, delle 2 scuole medie e del liceo interno al campo sono 2092: 543 ragazzi e 678 ragazze di età compresa tra i 6 e i 17 anni.
Gli studenti amano la musica, mezzo con cui si avvicinano contemporaneamente al livello delle tradizioni alla dimensione globale, ma hanno carenza di strumenti musicali di qualità. La musica, composta e suonata insieme, diviene anche un grande antidoto alla cultura della guerra e al dolore dell'esilio. Insegnata regolarmente a tutti i livelli, ma questa carenza di strumenti musicali pregiudica diverse possibilità.
Per sopperire a questa carenza si sono acquistati strumenti musicali necessari per insegnamento nelle 3 scuole: Baglama Saz, chitarra, flauto traverso, tamburi (dahol), Tamburelli a mano (Erbane), tamburini piccoli (darbuka).
Dopo alcuni mesi siamo felici di potervi mostrare i risultati degli acquisti e dello studio effettuato dalle studentesse e dagli studenti.
Ecco come sono stati impiegati i fondi dei vostri numerosi e generosi contributi, Vi ringraziamo per il sostegno e per credere nella nostra Associazione da sempre impegnata a fianco del popolo Curdo. Grazie anche alla FLC CGIL di Milano che ha accolto subito di collaborare con noi.
Guarda il videoStrumento | Pezzi | Costo | Totale | |
---|---|---|---|---|
Baglama Saz | 25 | 80 € | 2.000 € | |
Chitarre | 25 | 55 € | 1.375 € | |
Tamburini Piccoli (Darbuka) | 10 | 50 € | 500 € | |
Tamburelli (Erbane) | 30 | 20 € | 600 € | |
Tamburi (Dahol) | 6 | 100 € | 600 € | |
Flauto Traverso | 10 | 165 € | 1.650 € | |
Totale | 6.725 € |
Il movimento culturale TEV-ÇAND desidera ancora una volta ringraziare l'associazione FONTI di PACE per il sostegno al progetto di Sostegno alle donne produttrici & Aiuto alimentare per i bisognosi nel Campo profughi di Newroz – Derik.
Gli Obiettivi del progetto sono:
1) Sostenere le donne che producono pane tradizionale in forno tradizionale "Tenur" e che gestiscono gli orti per fornire gratuitamente le verdure ai bisognosi tra i rifugiati di Serêkaniye che vivono nel campo profughi di Newroz, nel distretto di Dêrîk, in Rojava
2) Comprare delle galline e distribuirle alle famiglie per la produzione di uova
Dopo aver ricevuto il sostegno, nei due mesi trascorsi abbiamo: sostenuto le donne che producono il tradizionale pane di tenur (tandoor) e le verdure, abbiamo fornito cibo e galline alle famiglie dei distretti di Dêrîk, Rimêlan e Qamişlo Rojava.
Queste famiglie sono le famiglie bisognose dei gruppi teatrali per bambini, parte del progetto teatrale è stato co-finanziato da Fonti di Pace. Inoltre, il nostro obiettivo era quello di consegnare pane e verdure alle famiglie di Serêkaniye e Girê Spî che vivono nel campo profughi di Newroz. Quando abbiamo portato al campo le verdure prodotte dalle donne, la gente ci ha detto che non avevano bisogno di cibo, ma che i bambini avevano bisogno di scarpe.
La maggior parte di questi bambini è impegnata in attività culturali e artistiche. Su richiesta delle famiglie, abbiamo comprato e consegnato scarpe a 214 bambini bisognosi e abbiamo organizzato un festival per i bambini come comitato culturale.
Abbiamo acquistato ortaggi dalla cooperativa femminile e li abbiamo distribuiti alla popolazione. Nell'ambito del progetto, sono stati consegnati tra i 12 e i 20 polli vivi a 15 famiglie. In questa occasione, durante le visite alle famiglie, si sono tenute anche discussioni sull'alimentazione naturale, sull'educazione dei bambini, ecc. Altri polli sono stati consegnati a quelle dell'ambiente della baia. Le famiglie che li hanno ricevuti erano molto felici. Ci hanno ringraziato.
Per non rovinare l'originalità dei forni tenur, è stata fatta solo la pulizia. I punti rotti sono stati riparati. Poiché l'uso di sostanze chimiche sarebbe stato dannoso, non si è ritenuto opportuno fare alcuna tinteggiatura.
Non potevamo comprare farina all'ingrosso e distribuirla a chi ne aveva bisogno, perché ogni famiglia aveva già diritto alla farina in base alle proprie necessità. Non avrebbe avuto senso per noi comprare e distribuire l'eccedenza. C'era un sistema consolidato. Non l'abbiamo fatto perché è stato detto che non ce n'era bisogno.
Ringraziandovi di nuovo vorremmo confermare la somma ricevuta, il contributo è stato speso nell'ambito del progetto e per le necessità delle persone, soprattutto dei bambini.
Tevgera Çand û Hunera Demokratîk a Mezopotamya
Ambito | Somma spesa | |
---|---|---|
Riparazione del Tenur | 80 € | |
Acquisto dalle produttrici e distribuzione di verdure | 300 € | |
Acquisto di 400 galline e distribuzione alle 15 famiglie | 700 € | |
Acquisto delle scarpe per 214 bambini | 650 € | |
Festa per i Bambini del Campo profughi | 150 € | |
Trasporto dei materiali al Campo profughi e ai villaggi | 120 € | |
Totale | 2.000 € |
Il progetto teatrale è promosso dal Movimento Culturale TEV-ÇAND, dal Movimento Culturale delle Donne Hilala Zerîn e dal Comitato dei Bambini di Şilêr e sostenuto da associazioni e istituzioni in Europa, tra le quali Fonti di Pace Odv.
Il progetto Rojava Children's Theatre è dedicato alle 5 ragazze che hanno perso la vita nell'attacco dello Stato turco del 18 agosto 2022 nel villaggio di Shemoqa a Til Temir. Silava Ramazan, uno dei cinque bambini, è rimasta gravemente ferita nell'attacco ed è morto il 1° settembre. Silava Ramazan era nella Rojava Film Commune come attrice bambina in un film intitolato Stories of Ruined Cities-Çirokên Bajarên Wêrankirî. Da qui l'ispirazione di produrre Teatro per bambini attraverso un progetto internazionale.
Il progetto teatrale è promosso dal Movimento Culturale TEV-ÇAND, dal Movimento Culturale delle Donne Hilala Zerîn e dal Comitato dei Bambini di Şilêr.
Il progetto si avvale della collaborazione di organizzazioni internazionali che "adottano" i gruppi di bambini finanziando la formazione e il lavoro teatrale.
Un gruppo di Kobane è stato adottato dal comune basco di Durango (gemellata con Kobane), un altro gruppo di bambini di Derik è stato adottato dalla Odv italiana Fonti di Pace, il gruppo di Heseke è stato adottato dalla Società InFormazione italiana, il gruppo di Remelan è stato adottato dal Teatro degli Incontri e Teatro Ura e il gruppo di Qamishlo è stato adottato dalla Comunità Brasiliana di Roma.
I bambini hanno iniziato la loro formazione e le prove a maggio. Saliranno sul palco con l'evento delle giornate di teatro per ragazzi alla fine dei 4 mesi. Questo progetto è anche l'infrastruttura del festival dei bambini. Questi spettacoli che saranno messi in scena saranno anche mostrati al festival dei bambini. Oltre al teatro, il festival presenterà rappresentazioni atristiche e gruppi musicali.
Il progetto teatrale per bambini del Rojava, che organizza le sue attività con lo slogan "Azadî Ji Zarokatiyê Destpê Dike" mira a sviluppare l'immaginazione e l'espressione di sé, costruire la fiducia in se stessi e sviluppare la creatività sviluppando l'amore per il teatro nei bambini. Mira ad arricchire il mondo emotivo dei bambini e di contribuire al loro sviluppo sociale con i giochi dei bambini sfruttando il loro tempo al di fuori dell'orario scolastico.
Il Rojava Children's Theatre Project porterà sul palco le storie dei bambini in modo teatrale dando lezioni di teatro a circa 150 bambini, ogni gruppo è composto da almeno 15 bambini, in 10 diverse città.
Ogni gruppo adatterà una storia per il palcoscenico. Il gruppo di Derik, Koma Ava Mezin, presenterà la storia Pire ve Rovi (La nonna e la volpe), il gruppo di Heseke, Xabur, presenterà la storia Belek û Reşbelek (Il gatto nero e il topo bianco), il gruppo di Rimelan, Yekta, presenterà la storia 3 Bra u Ker ek (Tre fratelli e un asino), il gruppo di Qamishlo, Şiler, presenterà la storia Çûk Û Pire (La vecchia e l'uccello). A Kobane ci sono due gruppi, Koma Baqi Xido e Yekta e prepareranno le storie Gundê Mişkan (Villaggio dei topi) e Zilan.
Questo progetto ha anche formato gli insegnanti. I giovani che hanno già recitato in teatro, in realtà insegnano ai bambini più piccoli: 12 insegnanti di teatro in molte località da Dêrîk a Shehba hanno formato i gruppi.
vedi il video 1 >>
vedi il video 2 >>
Nel corso della missione nella striscia di Gaza sono state monitorate le attività della Dental Clinic inserita nel Primary Health Care Clinic di El Burej e della Dental Clinic inserita nel Primary Heath Care Clinic in Shaty Camp.
Le due Dental Clinic sono state rinnovate, 2020 e 2022, grazie al contributo di donatori e alla sinergia tra le Associazioni Gazzella e Fonti di Pace:
Nel corso della missione, grazie al contributo dell'Associazione Fonti di Pace, sono stati acquistati materiali per le cure dentali.
A Gaza il 70% non ha un lavoro e curarsi o acquistare medicinali molto spesso è difficile.
L'accesso ai servizi pubblici delle Primary Health Care Clinic è l'unico riferimento per la popolazione di Gaza.
Il nostro contributo per sostenere e migliorare le prestazioni del servizio pubblico.
Gaza marzo 2023
Mensilmente circa 2.000 persone si rivolgono alla Primary Health Care Clinic di Shaty Camp per diverse prestazioni, e circa 600 utenti hanno bisogno di cure dentali. Il 70% sono bambini.
Quando abbiamo visitato nel 2019 la P.H.C.C. l'unita' dentistica era dotata di attrezzature obsolete, strumenti di scarsa qualita', carenza di materiali e medicine per la cura. Nel complesso l'unità dentistica non aveva i requisiti necessari per dare adeguata assistenza e cura.
Causa l'occupazione israeliana l'accesso alle cure mediche per i Palestinesi è completamente dipendente dagli aiuti umanitari.
Grazie al contributo delle Associazioni Fonti di Pace e Gazzella nel 2020 sono state acquistate attrezzature nuove quali la poltrona dentista, compressore, amalgamatore seggiola dentista e aiuto, autoclave e armadi per i materiali.
In questi anni abbiamo continuato a mantenere la fornitura minima di materiali per le cure dentali: anestesia, soluzione in polvere per otturazioni, disinfettanti e medicamenti per le terapie canalari.
Oggi possiamo dire che l'unità dentistica della P.H.C.C. di Shaty Camp garantisce la presa in carico di pazienti in sicurezza sanitaria.
Nel corso della visita il responsabile della Dental Clinin ha chiesto la fornitura di nuovi materiali per le cure dentali. Nei prossimi giorni procederemo con la fornitura di quanto richiesto.
Gaza ottobre 2023
Operare portando l'aiuto concreto e tangibile per le popolazioni del mondo prive dei basilari elementi di sostegno.
Installazione della struttura nel centro profughi di Ayasma, una baraccopoli che sorge alla periferia di Istanbul.
Asilo Nido nel villaggio di Tarqumia, che sorge a 20 chilometri a ovest di Hebron, con 16.000 abitanti.
Sostegno al progetto di gestione di una sala di ristorazione e vendita di oggetti di artigianato fatto interamente da donne a Nusaybin.
Sostenere il percorso di integrazione delle mamme straniere, a supporto del loro ruolo genitoriale.
Asilo a Bambi, piccolo villaggio nei pressi dell'Asmara e partecipazione al progetto alimentare per una alimentazione controllata dei bambini eritrei
Nelson Mandela