Il nostro viaggio da Kobane a Maxmur

Avevamo la speranza di vedere crescere i bambini dell'orfanatrofio di Kobane, seguendoli passo passo, ma la ferocia sanguinaria di Erdogan e Putin con ce lo hanno consentito.
Tutto il Rojava è stato bombardato senza tregua e la popolazione è dovuta fuggire.
Hanno attraversato tutta la Siria, superato il confine iracheno ed hanno trovato rifugio dove hanno potuto.

Noi col cuore li abbiamo accompagnati ed abbiamo proseguito il viaggio fino al campo profughi di Maxmur, pochi chilometri sotto Erbil, capitale del Kurdistan iracheno.
Il campo profughi è un vecchio insediamento, in una zona desertica, dei primi curdi fuggiti dalla Turchia, quando alla fine del secolo scorso l'esercito turco ha invaso e raso al suolo migliaia di villaggi del Kurdistan turco.

Col tempo i profughi curdi hanno consolidato il campo con casette in muratura, ma rimane senza acqua potabile, che viene portata settimanalmente da una cisterna. Nel sottosuolo c'è il petrolio, e quando ci siamo stati, dal pozzo hanno estratto una bottiglia di acqua nera che puzzava di benzina. L'allacciamento alla luce è precario, il terreno duro difficilmente coltivabile, ma gli abitanti non si sono arresi di fronte a qualsiasi avversità.

Hanno subito anche violenti attacchi dell'ISIS, che faceva irruzione devastando, uccidendo e portando via qualsiasi cosa, compresa una vecchia ambulanza che faticosamente avevano acquistato per trasportare i feriti all'ospedale di Maxmur, letti e attrezzature mediche pronte per il centro di pronto soccorso.

Hanno sempre ricominciato e un anno fa hanno creato il centro Hevi, anche grazie al nostro, al vostro, contributo come potete vedere dalla lettera di ringraziamento.
Il centro assiste 30 bambini disabili affetti da diverse sindromi, li potete vedere in attività nelle fotografie.
Ma il campo continua ad avere nuovi arrivi e si moltiplicano le necessità, i nuovi bambini crescono.

Noi con la vostra generosità vogliamo continuare a dar loro una speranza di una vita migliore e la possibilità di dimenticare i traumi subiti, grazie all'affetto delle persone che li assistono e all'abbraccio e alla generosità di tutti noi.

Lettera da Maxmur

Alle associazioni Fonti di Pace e Solidarietà autogestita USI

Maxmur, 28 Ottobre 2019

Cari amici,
da parte del campo profughi di Maxmur vi vogliamo ringraziare per il contributo di 6.000 euro da parte di Fonti di Pace e di 1000 da Solidarietà autogestita, che dà un totale di 7000 euro da devolvere al centro di riabilitazione del campo profughi chiamato Hevi, che si occupa di bambini con disabilità.

Il contributo servirà a fronteggiare i bisogni dei 30 bambini ( 10 ragazze e 20 ragazzi) seguiti dal centro.

Per ringraziare le associazioni italiane per il loro aiuto abbiamo organizzato un momento speciale per i bambini ed abbiamo il piacere di allegarvi alcune foto e disegni fatti da loro in questa occasione speciale.

Il centro di riabilitazione per bambini disabili è operativo da circa un anno, grazie all'apporto di numerosi volontari che lavorano nel campo profughi.
L'assemblea dei servizi sanitari del campo di Maxmur assieme agli psicologi hanno deciso di creare questo centro senza richiedere alcun supporto esterno per il primo anno. Ora è comunque giunto il momento di incrementare lo spazio e gli aiuti destinati ai bambini.
30 bambini hanno bisogno di costante assistenza.
Alcuni sono affetti da sindrome di Down, altri soffrono di varie forme di autismo, altri ancora di sclerosi multipla. Inoltre alcuni soffrono di epilessia e altri di forme di disabilità intellettive.

Il campo profughi di Maxmur è situato nel villaggio di Maxmur.
E' un campo profughi riconosciuto dalle Nazioni Unite già dal 1988, ed è stato il rifugio di migliaia di profughi del Nord Kurdistan turco. Molti dei residenti del campo sono sati costretti ad abbandonare le proprie case durante la brutale aggressione da parte dello Stato turco nel Nord Kurdistan nel 1993-1994, per cancellare l'esistenza del popolo curdo e la sua cultura, usando armi di distruzione per radere al suolo migliaia di villaggi e costringendo centinaia di migliaia di curdi a fuggire.
Dalla fondazione del campo profughi, la popolazione del campo oggi ha raggiunto più di 13.000 persone, tra cui molti bambini che non hanno una cittadinanza.

Il campo di Maxmur è in una posizione strategica, la porta che si apre verso il sud del Kurdistan iracheno.
Nell'Agosto 2014 l'ISIS ha assalito il campo per avanzare verso Erbil, la capitale e più grande città del Kurdistan iracheno, ha invaso e occupato il campo, ma ha incontrato l'opposizione della popolazione che dopo alcuni giorni di combattimenti ha liberato il campo.
Ancora una volta vogliamo ringraziarvi di cuore per la vostra generosità ed il vostro aiuto.

Hevi center e la municipalità di Maxmur.